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Vita da cani all'ombra di Arunachala - I PICCOLI MAESTRI D'AMORE

Le foto del mio reportage sono state scattate nel mese di marzo 2017 a Tiruvannamalai in Tamil Nadu, nel sud India.

Tiruvannamalai è considerato un luogo di grande spiritualità in India, perché lì sorge la montagna sacra di Arunachala, emblema di Shiva.

In quel periodo prestavo opera di volontariato all’Arunachala Animal Sanctuary and Rescue Shelter, con cui avevo preso contatto prima di partire per il mio viaggio in India.

La mia idea era quella di proseguire un progetto di documentazione e narrazione su associazioni, Onlus e singole persone che si occupano del benessere degli animali in giro per il mondo. Avevo iniziato a raccogliere materiale l’anno prima, in Marocco, vivendo per un breve periodo con una donna italiana che recupera animali di varie specie, accogliendoli a casa sua.

Molti cani di strada in India hanno gravissimi problemi alla pelle, una malattia contagiosa per gli altri cani, che porta alla perdita quasi totale del pelo e a un dimagrimento progressivo e inesorabile. Inoltre è molto frequente che i cani vengano investiti sulle strade senza essere soccorsi: questo causa loro gravi handicap e mutilazioni, che pregiudicano la qualità della loro vita.

Quando sono arrivata all’Arunachala Animal Sanctuary and Rescue Shelter di Tiruvannamalai mi sono immersa in una dimensione che comportava un grande investimento di energia emotiva: i cani (prevalentemente di strada) recuperati e portati al rifugio, si presentavano quasi tutti in condizioni fisiche estremamente precarie; avvicinarsi a queste creature dal corpo disfatto, che chiedevano disperatamente amore, richiedeva un esercizio di profonda Com-passione.

Vivendo forzatamente insieme, i cani instaurano relazioni diverse a seconda della personalità e dei legami che si vengono a creare fra loro. Osservarli insieme, giorno per giorno, nelle loro interazioni, nella ricerca di un contatto con gli esseri umani che si prendono cura di loro, e con i“volontari dell’affetto”, crea una connessione fortissima che, nonostante il grande dispendio emozionale, mi ha portata a tornare in quel luogo giorno dopo giorno, e a occuparmi di una cucciola che ho portato a vivere con me nella stanza che avevo preso in affitto.

Io credo che l’Amore sia la medicina più potente di tutte, e che la condivisione, insieme alla consapevolezza, siano strumenti per espanderlo: questo è uno degli obiettivi del mio reportage fra i cani di Tiruvannamalai.

Le immagini raccontano alcuni momenti delle ore trascorse fra i cani del rifugio: l’incrociare dei loro sguardi con il mio, i legami affettivi che i cani intrecciano fra loro, i volti dei veterinari e dei volontari che vivono lì ogni giorno o solo un periodo della propria vita, come me, l’arrivo di persone del posto che portano i loro cani per una visita. Ma anche, soprattutto, la voce dell’anima che comunica da una dimensione che supera il limite della sofferenza del corpo: qualcosa che si può percepire in filigrana, oltre l’immagine fotografica.

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